Chi ha analizzato le ultime tendenze concorda che l’AI e le sue innumerevoli applicazioni cambieranno quest’anno l’ottimizzazione per motori di ricerca in maniera drastica. L’utente avrà, però, una centralità forse mai avuta.
Come in molti altri settori, anche in quello dell’ottimizzazione per motori di ricerca il tema dominante sarà quest’anno l’intelligenza artificiale. Non potrebbe essere diversamente, considerato che: OpenAI ha da poco annunciato1 l’apertura di uno store in cui utenti e sviluppatori possono vendere versioni personalizzate di ChatGPT; Google ha reso2 disponibile la Search Generative Experience negli Stati Uniti e con ogni probabilità lo farà presto anche in altri paesi anglofoni; Microsoft continua a lavorare sui chatbot di Bing. Sostenere che l’AI sarà il principale trend SEO 2024 però, sottolinea il Search Engine Journal (SEJ) he come ogni anno ha dedicato un ebook3 al tema, significa sostenere che le persone avranno quest’anno un ruolo centrale come forse mai prima d’ora avevano avuto nella definizione e nell’implementazione delle strategie seo .
I sistemi basati sull’intelligenza artificiale o che la sfruttano in qualche modo verranno utilizzati, infatti, essenzialmente allo scopo di migliorare l’esperienza degli utenti dei motori di ricerca e le routine di chi lavora con la SEO.
Nel 2024 cambierà la SEO tradizionale ?
Se l’ottimizzazione per motori di ricerca è da sempre materia in costante mutamento, quest’anno, prevede SEJ, si andrà incontro a una vera e propria «disruption».
Non si tratta solo di fare i conti con l’ennesimo aggiornamento degli algoritmi dei motori di ricerca o con i cambiamenti che sempre sono avvenuti per quanto riguarda i fattori di ranking.
Gran parte della “rivoluzione” nel modo di fare SEO quest’anno dipenderà da un search intent completamente diverso rispetto a un tempo e che, come sottolinea Semrush nelle proprie previsioni sui trend SEO 20244, sta assumendo natura perlopiù transazionale e non informazionale com’era stato fin qua.
La forte penetrazione degli assistenti digitali prima e in un secondo momento il successo di ChatGPT e altri chatbot simili hanno fatto sì, continuano dalla compagnia, che gli utenti cominciassero a interagire anche con i motori di ricerca in maniera più conversazionale, usando comandi vocali e aspettandosi risposte più precise e immediate alle proprie domande, per esempio.
Secondo gli addetti ai lavori, è tempo di pensare insomma a un nuovo modello per l’ottimizzazione per i motori di ricerca, ma di farlo senza lasciarsi prendere dal panico, come consiglia SEJ, continuando a studiare e aggiornarsi costantemente sulle novità del settore e imbracciando rapidamente il cambiamento.
L’ottimizzazione per ChatGPT e altri sistemi simili è tra i principali trend SEO 2024
Gran parte di tale cambiamento sarà legato a quella che da Semrush chiamano “Answer Engine Optimization” e da SEJ invece “Search Experience Optimization” e che è senza dubbio tra i principali trend SEO 2024.
Si tratta di rendere i propri siti e i loro contenuti accessibili e facili da trovare non solo per i motori di ricerca, ma anche e soprattutto per quei sistemi di intelligenza artificiale generativa che, semplificando, processano e sintetizzano una grande quantità di informazioni tra quelle disponibili in Rete e le trasformano in risposte da restituire agli utenti quando pongono una domanda pertinente.
Ottimizzare i contenuti per ChatGPT e gli altri cosiddetti “answer engine”, suggeriscono da Semrush, significa renderli quanto più possibile chiari, concisi, diretti, in grado di essere processati dagli algoritmi e di essere citati – anche letteralmente, se si tiene poco alle questioni di copyright – come risposte.
Più pragmaticamente può essere d’aiuto organizzare anche i contenuti più lunghi e strutturati attorno a una o più questioni fondamentali e che possono essere facilmente individuate come quelle su cui saranno incentrate le richieste rivolte dagli utenti ai chatbot.
L’alternativa ancora più efficace, ma non sempre praticabile, è impostare i propri contenuti come un Q&A o prevedere almeno una sezione per le domande frequenti sul tema in questione.
Dalla Search Generative Experience di Google alle ricerche “zero-click”: la SEO si muove verso un modello più conversazionale
Non solo i sistemi basati sull’AI generativa, del resto, ma anche i motori di ricerca tradizionale si stanno muovendo sempre di più verso un modello “conversazionale”.
La già citata Search Generative Experience (SGE) di Google ne è una prova evidente. Per numerose query – che è facile immaginare diventeranno sempre di più nell’immediato futuro – Google è in grado di fornire un risultato generato automaticamente dall’AI, contenente risposte chiare e concise alla domanda dell’utente, ma anche immagini esplicative, link utili e suggerimenti di ricerca che permettano, volendo, di approfondire l’argomento.
Mostrato in cima alla serp , il risultato generato dall’AI di fatto risponde direttamente alle richieste degli utenti come in parte già facevano risultati zero, rich snippet, pannelli e schede riassuntive.
Tra le tendenze che chi fa SEO nel 2024 non può ignorare ci sono, del resto, anche le cosiddette ricerche “zero-click”, ossia le ricerche che non generano traffico verso alcun risultato organico o a pagamento. Ancora secondo Semrush, si tratterebbe attualmente di almeno il 57% delle ricerche effettuate da mobile e di circa un quarto di quelle effettuate da desktop.
Presidiare le posizioni “zero” della SERP, anche se non genera traffico diretto verso il proprio sito e le sue pagine, migliora la brand awareness e la riconoscibilità del brand come punto di riferimento in un determinato campo o su una determinata tematica.
La “distruzione” che investirà quest’anno il mondo della SEO non sembrerà riguardare, infatti, almeno uno dei principi da sempre chiave nell’ottimizzazione per motori di ricerca: lavorare per costruirsi una reputazione di esperti in un campo, una certa autorevolezza e la piena affidabilità agli occhi dei motori di ricerca è ciò che più di tutto favorisce un buon posizionamento e, dunque, un buon rendimento dei propri investimenti SEO. È quello a cui spesso ci si riferisce in gergo come “topical authority” e che compare tra i trend SEO 2024 da non sottovalutare secondo gli esperti del settore.
Tra le tendenze del momento c’è anche la video SEO
Tra le tendenze del momento che chi lavora con la SEO non può affatto lasciarsi sfuggire c’è anche la cosiddetta “video SEO”, ossia l’ottimizzazione dei contenuti video affinché gli stessi siano mostrati dai motori di ricerca – se possibile quanto più in alto nella pagina dei risultati – agli utenti che digitino query pertinenti.
La preferenza assegnata dagli internauti al formato video, del resto, non è ormai un mistero: sempre secondo Semrush più di una persona su due è più propensa a ricondividere in Rete un video rispetto ad altre tipologie di contenuti e, soprattutto, quasi 9 persone su 10 sarebbero state convinte ad acquistare un prodotto o servizio da un video.
Non c’è da stupirsi, così, che i marketer continuino a investire – o che , se non lo hanno mai fatto fino a ora, programmino di farlo – in video strategy per i propri clienti. Oltre a confezionare video originali, di valore, coinvolgenti, marketer e brand dovranno però cominciare a preoccuparsi quest’anno più che in passato, per via del maggiore affollamento di contenuti competitor che ci sarà, anche di ottimizzarli.
Quello che davvero cambierà quest’anno nell’ottimizzazione per i motori di ricerca, conclude SEJ nella propria analisi dei trend SEO 2024, sarà dunque il modo di definire cosa e in che misura è davvero utile per l’utente.
Fonte: https://www.insidemarketing.it/trend-seo-2024/